Grounding

Piedi nudi e contatto diretto con il mondo, una pratica di naturale “messa a terra” che ci consente di interagire con il nostro ambiente in modo fisico e riappropriarci della parte istintiva di noi stessi. Ecco il Grounding.

Avete mai camminato scalzi sulla calda sabbia della spiaggia? O vi siete mai tolti le scarpe al mattino e corso sull’erba rugiadosa? C’è qualcosa di intrinsecamente gratificante nel sentire la pelle a contatto diretto con la terra, anche mettendo le mani nude sul suolo mentre si lavora in giardino. Ecco, questo in qualche modo è il “grounding”, quello che letteralmente significa “radicamento” e che è benefico per il sistema immunitario, la guarigione delle ferite, la prevenzione e il trattamento delle infiammazioni e delle malattie autoimmuni.
Anche per le persone che hanno subìto un trauma, e tendono a dissociare o a non sentire alcune parti del proprio corpo, la tecnica del grounding potrebbe essere efficace e benefica.

Il principio su cui poggia la tecnica del grounding o del radicamento, usata in molte psicoterapie e pratiche somatiche, può essere illustrato tramite una metafora: immaginate di mettere un piede senza scarpa su un pavimento solido e, partendo dal contatto con la superficie, cercate di estendere questa sensazione di connessione con il pavimento a tutto il corpo. Potete aiutarvi immaginando che da sotto la pianta del piede e dal tallone nascano delle radici che piano piano, attraverso l’esercizio, crescono e progressivamente vi ancorano sempre più alla superficie di appoggio. Grounding vuol dire stare connessi con la terra, con il corpo, il momento presente, il qui e ora.

Il grounding è, dunque, il punto cardine dell’abilità di sentire una connessione di tutto il corpo con la terra, partendo dai piedi. Possiamo immaginare questa connessione come fisica – mi connetto con la terra, ma anche come una connessione di energia che parte dalla terra e risale per tutto il corpo, forse un po’ più difficile da descrivere.

Esistono alcuni esercizi specificamente designati per aiutarvi nel radicamento: camminate lentamente a piedi nudi e sentite il contatto del pavimento in ogni porzione del vostro piede, le dita, la pianta e, quando lo poggiate, il tallone. Camminare è utilissimo per radicarsi, specialmente se si pone attenzione all’atto di camminare sulla sostanzialità della terra e se non ci si perde nei pensieri mentre si cammina.
Fate un esercizio fisico moderato, oppure dei brevi esercizi di yoga o pilates. Ad esempio, partendo dalla posizione della montagna, dove i piedi sono radicati alla terra, le gambe sono aperte come i fianchi e le braccia lungo il vostro corpo, inspirate e iniziate a sollevare le braccia e le mani portandole verso l’alto lateralmente al corpo e, quando espirate, tornate ad abbassarle leggermente, facendolo quante volte volete. Immaginate che le vostre mani siano delle antenne che possono connettersi con i benefici dell’energia che prendete dal cielo, mentre i vostri piedi restano ancorati alla terra, sempre di più.

Nelle pratiche di movimento sono comprese anche varie forme di danza che possono aiutare a dare piacere al corpo e permettere di imparare a porre più attenzione alle sensazioni fisiche.

Imparate a coltivare la consapevolezza del respiro, focalizzandovi sulla respirazione a quattro tempi e sulla cognizione del corpo.

Anche il tatto può essere un valido aiuto per fare grounding. È possibile toccare degli oggetti che vi sono intorno, focalizzando sempre l’attenzione sulle sensazioni che provano le vostre dita. Anche un massaggio o l’abbraccio di una persona fidata vi può aiutare a rilasciare la tensione e a radicarvi.

Regalatevi un momento di benessere su un divano Chateau d’Ax.

Grazie al movimento relax vi sentirete rinascere.

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